Uso dell'analgesia controllata dal paziente tramite un dispositivo di somministrazione ambulatoriale continua

Segnalazione dalla letteratura scientifica

Peters M, Kutzko DJ, Stilos K. Continuous Ambulatory Delivery Device Use for Patients Managed by an Inpatient Palliative Care Team. Pain Manag Nurs. 2024 Apr 13:S1524-9042(24)00023-7. doi: 10.1016/j.pmn.2024.02.014. Epub ahead of print. PMID: 38616457.

L'uso dell'analgesia controllata dal paziente (PCA) tramite un dispositivo di somministrazione ambulatoriale continua (CADD) è un mezzo comune ed efficace di gestione del dolore e dei sintomi per i pazienti ospedalizzati affetti da una neoplasia maligna. Gli studi che esplorano le indicazioni per l’avvio di tale dispositivo per i pazienti ricoverati indirizzati a gruppi di cure palliative ospedaliere sono limitati.
Una revisione retrospettiva pubblicata su Pain Management Nursing ha voluto esplorare indicazioni, tempi di inizio e ostacoli nell’uso di un dispositivo di somministrazione ambulatoriale continua.
In un periodo di sei mesi sono stati arruolati sessantuno pazienti adulti. Le ragioni principali per avviare un dispositivo di somministrazione ambulatoriale continua includevano: mancanza di efficacia degli oppioidi orali e aumento dell'autonomia del paziente nella gestione del dolore. Circa il 20% dei pazienti ha richiesto il trasferimento in un'altra unità operativa che potesse fornire un CADD. La durata media della degenza per questi pazienti è stata di 13 giorni, con una durata media di mezza giornata per avviare una pompa.
Questo studio ha evidenziato il valore di un CADD per i pazienti oncologici a cui erano già stati prescritti oppioidi, come dimostrato dalla scoperta che a quasi tutti i pazienti inclusi erano stati precedentemente prescritti oppioidi orali.
I CADD sono stati avviati dal Palliative Care Consult Team (PCCT) per i pazienti ricoverati con diagnosi di tumore maligno e, più specificamente, per coloro i cui oppioidi orali erano inefficaci. Questa esplorazione delle indicazioni per l'avvio della CADD, nonché la descrizione della popolazione di pazienti che riceve tale pompa, contribuiranno a informare l'attuale politica sanitaria e, si spera, ad ampliare la disponibilità di CADD all'interno del sistema organizzativo. Ulteriori studi che esaminano l’efficacia dei CADD nella gestione del dolore e dei sintomi per i pazienti sottoposti a cure palliative, sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale/comunitario, contribuiranno a sostenere ulteriormente il valore di tali dispositivi e ad espandere le politiche organizzative. (Vincenzo Damico)
17 aprile 2024

Associazione Italiana per lo Studio del Dolore ETS
Email: info@aisd.it 
Pec: associazionestudiodolore@pec.it
Sede legale: Via Tacito 7 - 00193 Roma
Codice Fiscale 80027230483 -  P.IVA: 14600111000


Articoli, notizie, comunicati possono essere inviati a: redazione@aisd.it

Per informazioni riguardanti le iscrizioni: soci@aisd.it

 

L'Associazione Italiana per lo Studio del Dolore è il capitolo italiano dell'International Association for the Study of Pain IASP® e della European Pain Federation EFIC®

      

Realizzazione Geniomela.it