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8 settembre Giornata mondiale della fisioterapia

La Giornata mondiale della Fisioterapia viene celebrata in tutto il mondo l’8 settembre. Quest'anno il focus è sull'artrite.

L’artrite infiammatoria, che include condizioni come l’artrite reumatoide (RA) e la spondiloartrite assiale (AxSpA), è intrinsecamente legata al dolore. Questi disordini autoimmuni sono caratterizzati da infiammazione cronica delle articolazioni e dei tessuti circostanti, che contribuisce direttamente al dolore provato dai pazienti che ne sono affetti. La gestione del dolore è un aspetto cruciale nel trattamento sia dell’artrite reumatoide che dell’AxSpA. La terapia fisica può aiutare a gestire il dolore e migliorare la qualità generale della vita dei soggetti affetti da artrite infiammatoria.

Il dottor Leonardo Schwarz, fisioterapista e socio AISD, ha dedicato la sua tesi di laurea alla tematica dolore e così ci ha raccontato la sua esperienza di giovane professionista: «La fisioterapia da sempre si confronta con il dolore. È un tema centrale della professione, con un confronto quotidiano, spesso di non facile lettura, che richiede strumenti aggiornati per interpretarlo. Da quando ho iniziato la mia attività mi sono reso conto di quanto il fisioterapista sia importante, spesso un’ancora di salvezza per affrontare assieme al paziente il dolore. Ma è necessaria una figura professionale che si aggiorni e promuova lo studio e la comprensione del dolore. Mi sono appassionato alla tematica durante il mio percorso di studi e ho scelto questo argomento per la mia tesi triennale del 2020, spinto dalla necessità di andare oltre alle nozioni offerte dal piano di studi, perché spesso non facili da raffrontare con le novità emergenti sul tema del dolore. Ho così elaborato, nella mia semplicità di studente, una tesi con una introduzione sulla storia del dolore, seguita da un questionario per valutare le conoscenze, oltre che per cercare un momento di confronto e riflessione su alcuni aspetti del dolore, pertinenti alla professione, sia generici, che di neurofisiologia, che specifici sul low back pain e l’osteoartrosi, con domande a scelta multipla. Pur con i limiti di una tesi triennale con dei bias nella metodologia della ricerca e nell’elaborazione del questionario e un campione di 198 risposte, i risultati ottenuti fanno comunque riflettere: la media di risposte corrette superava di poco la metà del punteggio massimo (15.1 su 29) ed emergeva un trend statisticamente significativo per cui all’aumentare degli anni intercorsi dal termine degli studi corrispondeva una riduzione delle conoscenze. Ciò mi ha portato a riflettere su due punti: la necessità di implementare a livello universitario, già nel percorso triennale, una aggiornata educazione sul tema del dolore, a partire dalle basi neurofisiologiche da inserire nel contesto psicosociale, e il mare che separa le vecchie conoscenze dalle novità, un mare che a volte non si trova il coraggio o lo stimolo di affrontare. C’è un numero crescente di giovani fisioterapisti, appassionati e dediti al prossimo, che lavorano per offrire corsi di formazione aggiornati e basati sulle evidenze, aiutando ad attraversare quel mare che a volte spaventa. È un argomento che dovrebbe trovare un campo fertile su cui far crescere un rapporto di reciproco aiuto e collaborazione tra le varie professioni, mediche e riabilitative con il fine ultimo di aiutare chi ha bisogno di noi nel modo più efficace e al minor costo.»
 
Per ulteriori informazioni e per accedere alle risorse relative alla Giornata mondiale della fisioterapia si può visitare il sito dedicato, clicca qui
 
5 settembre 2023