Uomini e donne non sentono lo stesso dolore
I risultati di una revisione della letteratura di un team multidisciplinare italiano sulle differenze di genere nel dolore cronico
Il dolore cronico, definito come una sofferenza persistente oltre i tre mesi, affligge oltre il 20% della popolazione nei Paesi occidentali, diventando una delle principali cause di disabilità. Ma uomini e donne lo vivono in modo diverso. A ribadirlo con forza è una nuova revisione scientifica realizzata da un team multidisciplinare di esperti italiani — anestesisti, psicologi, farmacologi — che analizza a fondo le radici biologiche, psicologiche e sociali di queste differenze.
Una sofferenza che pesa di più sulle donne
Numerosi studi confermano: le donne non solo riportano il dolore più frequentemente, ma lo percepiscono anche come più intenso e prolungato. Secondo i dati italiani, il 28% delle donne soffre di dolore cronico, contro il 19,7% degli uomini. Questo divario si amplia con l’età, riflettendo anche la maggiore aspettativa di vita femminile.
E non si tratta solo di una questione di numeri. Le donne convivono più spesso con forme di dolore sovrapposte — come emicrania, fibromialgia, artrite, dolori muscolo-scheletrici — e tendono a cercare più frequentemente cure mediche, pur ricevendo, in molti casi, trattamenti meno efficaci o inadeguati.
Gli autori hanno condotto una revisione narrativa di studi che esaminavano i determinanti biologici, psicologici o sociali delle differenze legate al sesso nella percezione o nel trattamento della paralisi cerebrale. Ogni area tematica è stata esaminata da almeno due autori, che hanno valutato criticamente la letteratura. Le loro analisi sono state perfezionate attraverso discussioni di gruppo iterative per sviluppare raccomandazioni concise e basate sull'evidenza per una gestione del dolore personalizzata ed equa.
Oltre gli ormoni: una rete di fattori
Il dolore cronico non ha una sola causa. Gli autori della review dimostrano che la sua percezione è il frutto di un complesso intreccio di fattori:
- Biologici, come le fluttuazioni ormonali (in particolare estrogeni e progesterone) e le differenze nei meccanismi immunitari: ad esempio, nei maschi sono implicati principalmente le microglia (cellule immunitarie del cervello), mentre nelle femmine entrano in gioco i linfociti T.
- Psico-sociali, come il ruolo di genere, gli stereotipi culturali e le aspettative su “come” uomini e donne dovrebbero reagire al dolore. Le donne tendono a usare strategie più espressive e cognitive per affrontare la sofferenza, mentre gli uomini mostrano maggiore reticenza, spesso per non apparire deboli.
- Socio-economici, come reddito e istruzione, che influenzano l’accesso alle cure e la qualità della gestione del dolore.
Anche i farmaci funzionano diversamente
La review segnala che le differenze di genere si estendono alla farmacologia: uomini e donne metabolizzano in modo diverso analgesici come ibuprofene e oppioidi. Le donne, ad esempio, presentano una maggiore incidenza di effetti collaterali e alterazioni ormonali indotte dai farmaci, come la riduzione di estrogeni o testosterone. Inoltre, in alcune condizioni, le donne necessitano di dosaggi maggiori per ottenere lo stesso effetto analgesico.
La psicoterapia: un alleato poco considerato
Oltre ai farmaci, anche il supporto psicologico è fondamentale, ma spesso sottovalutato. Terapie come la mindfulness, la terapia cognitivo-comportamentale o l’accettazione del dolore cronico possono migliorare la qualità della vita dei pazienti, soprattutto se calibrate sulle differenze di genere nei meccanismi di coping.
Verso una medicina del dolore su misura
La conclusione della task force è chiara: per trattare efficacemente il dolore cronico serve un approccio personalizzato, che tenga conto delle differenze di sesso e genere. Questo significa progettare studi clinici più equi, formare i professionisti alla gestione integrata del dolore, e sviluppare linee guida “sex-aware” — consapevoli, cioè, della variabilità biologica e sociale tra uomini e donne.
In un'epoca in cui la medicina si orienta sempre più verso la precisione, riconoscere che il dolore non è neutro rispetto al genere è un passo essenziale per garantire trattamenti più giusti ed efficaci per tutti.
Marchesini M, Fornasari D, Natoli S, Vegni E, Cuomo A. Sex-Related Differences in Chronic Pain: A Narrative Review by a Multidisciplinary Task Force. Medicina. 2025; 61(7):1172. doi.org/10.3390/medicina61071172